Grazie alla loro bellezza derivante dai fiori sgargianti e dai mille colori, le orchidee sono una delle piante da arredo casalingo più regalate e apprezzate in assoluto. Appartenenti alla famiglia delle Orchidacee, ne esistono migliaia di specie differenti, ognuna con le proprie caratteristiche. Le più comuni, solitamente, sono le Phalaenopsis poichè relativamente facili da coltivare in casa.
Eppure, anche se amatissime e regalate spesso come dono, sono un mistero per molti poichè in breve tempo possono perdere tutti i loro fiori e smettere di produrne altri. In realtà, checchè si possa pensare, le orchidee non sono piante delicate, anzi, sono molto resistenti; esse hanno soltanto bisogno di cure adeguate e della giusta quantità di acqua e umidità.
Condizioni essenziali
Tra gli elementi chiave per la cura corretta delle orchidee la luce è sicuramente il primo passo. Si tratta di piante che amano la luce indiretta, dunque mai esporle al sole diretto, poichè troppo intenso. Per soddisfarle vi basterà posizionarle vicino una finestra ben orientata, possibilmente a est o ad ovest, e, lo ribadiamo, dove non venga toccata direttamente dalla luce diretta.
Il secondo step essenziale riguarda l’annaffiatura. Molto spesso ci si domanda come ci si debba regolare, ebbene è molto semplice; regola vuole che le orchidee vadano innaffiate solamente quando le radici e il substrato sono completamente asciutte. In tal caso vi basterà prendere il vaso e immergerlo direttamente in acqua fino a quando non ne avrà assorbito a sufficienza e quindi lasciare che venga drenata quella in eccesso.
Nutrimento e umidità
Un fattore a cui molti non fanno mai caso è il nutrimento. Le orchidee, al pari di tanti altri vegetali, hanno bisogno di un costante apporto di nutrimento che, in vaso, difficilmente potranno ottenere se non andando ad utilizzare dei fertilizzanti appositi. Il modo migliore è quello di applicarlo durante la fase di irrigazione:
- da fare ogni 2-3 settimane circa
- usate dei fertilizzanti da diluire in acqua
- meglio dei fertilizzanti specifici per orchidee
Oltre al fertilizzante, un altro aspetto da non dimenticare è l’umidità, fattore essenziale per la crescita e la salute ottimale delle orchidee. Avendo una preferenza per gli ambienti tropicali, esse prediligono quindi tassi di umidità tra il 50 e il 70% e dunque è il caso di intervenire manualmente, non avendo noi tassi di umidità del genere in Italia.
Il modo migliore per farlo è applicando un po’ di acqua sulle foglie tramite un nebulizzatore, un paio di volte a settimana, oppure utilizzare dei sottovasi con argilla espansa e acqua in modo che le radici non vi entrino in contatto ma ci sia comunque uno strato umido al di sotto della pianta.