Il collezionismo di banconote rare ha iniziato a crescere sempre più, soprattutto negli ultimi anni. Per diverso tempo, infatti, le banconote sono state sottovalutate rispetto alle monete che invece hanno sempre avuto un loro fascino in qualche modo. Adesso la situazione è cambiata e anche loro vengono ricercate al medesimo modo e anch’esse sono una testimonianza storica.
Le banconote, infatti, sono pezzi di storia e cultura, capaci di raccontare storie e tradizioni attraverso le immagini stampate sul dorso; alcune serie possono essere più rare di altre e questo ne fa crescere il valore effettivo ben oltre il semplice valore nominale corrispondente. La rarità e la preziosità di una banconota, però, sono legati ad alcune particolarità che andremo ora ad illustrare.
Come valutare le banconote
La valutazione di una banconota rara richiede attenzione ai particolari e una conoscenza di base. Innanzitutto è essenziale considereare il grado di conservazione che viene misurato secondo una scala internazionale. Una banconota in perfette condizioni è definita una FDS (Fior di Stampa) e non ha difetti di alcun tipo, nè pieghe nè segni di usura.
Altro elemento chiave da considerare è proprio la rarità e cioè: quanto è rara una determinata banconota. Questo aspetto viene determinato da elementi quali l’anno di emissione o il tipo di banconota. Alcune serie, ad esempio, potrebbero essere state sostituite subito per un errore di stampa e dunque le banconote contrassegnate da quel particolare errore saranno ricercatissime poichè in numero esiguo.
Quali banconote sono particolarmente di valore
Tra le caratteristiche che si deve tenere in conto c’è poi il numero di serie dove, ad esempio, numeri particolari (cosidetti radar, cioè leggibili da entrambi i lati) o molto bassi (come 000001) tendono ad avere un valore molto più alto delle altre. Tra le banconote più rare possiamo considerare:
- le 500.000 lire Raffaello
- 1.000 lire Giuseppe Verdi
- Dollaro americano 1890
- Sterline inglesi serie speciale WWII
Un buon punto di partenza sono le lire italiane, ritirate da poco più di 20 anni con l’avvento dell’euro. Alcune di esse, come le 500.000 lire dedicate a Raffaello possono raggiungere livelli altissimi di valore; in questo caso, se Fior di Stampa, parliamo di circa 1.500 euro di valore effettivo.
Stesso discorso dicasi per le 1.000 lire dedicate a Giuseppe Verdi che, sempre in condizioni FDS e con errore di stampa, possono arrivare a superare i 1.000 euro. Ci sono poi le sterline inglese in serie speciale, emesse durante la seconda guerra mondiale, che per alcuni pezzi possono arrivare a toccare i 5.000 euro.